Passo avanti nell’inchiesta per omicidio aperta dalla Procura di Reggio Emilia sulla scomparsa della 18enne Saman Abbas, le cui tracce si sono perse a Novellara nel maggio scorso. Richiesta di arresto per i genitori.
L’Interpol interviene sul giallo di Saman: secondo quanto emerso, relativamente alle ultime novità investigative, i nomi dei genitori della 18enne pachistana scomparsa a Novellara sarebbero stati inseriti in banca dati su disposizione del Ministero della Giustizia. Un atto che equivale a formale richiesta di arresto a loro carico, ovunque nel mondo.
Saman: genitori inseriti in banca dati Interpol, richiesta di arresto
Sul caso della giovane Saman Abbas, il Ministero della Giustizia avrebbe disposto l’inserimento del padre e della madre, fuggiti in Pakistan il 1° maggio scorso (all’indomani della scomparsa della ragazza) e tuttora latitanti, nella banca dati Interpol.
Questo, riporta Ansa, equivale ad una richiesta di arresto provvisorio valida in tutto il mondo: ovunque siano localizzati, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen sono soggetti a ordine di cattura. Una volta individuati o arrestati dalle autorità locali, scatterà l’iter per la domanda di estradizione. Il 5 luglio scorso, la Procura di Reggio Emilia – secondo cui la 18enne sarebbe stata uccisa con un piano premeditato dalla famiglia perché resistente a un matrimonio combinato – ha inoltrato richiesta di rogatoria al Pakistan per il mandato di cattura internazionale nei confronti dei coniugi Abbas.
Saman: atteso riesame sul cugino arrestato
Per quanto riguarda la posizione dell’unico finora rintracciato e arrestato dei cinque indagati per omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere, Ikram Ijaz, cugino di Saman, sarebbe attesa per venerdì la decisione del Tribunale del Riesame di Bologna sulla misura cautelare disposta a suo carico dal 28 maggio scorso, quando era stato fermato in Francia e poi estradato in Italia.
Il 28enne si trova in carcere a Reggio Emilia, e nel corso degli interrogatori davanti agli inquirenti avrebbe respinto ogni addebito, rigettando l’ipotesi di un coinvolgimento nei reati contestati. Il giovane si sarebbe detto estraneo alla scomparsa e alla morte della cugina, di cui si cerca ancora il corpo tra i campi della Bassa Reggiana.
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